Il colore bianco: simbolo di elevazione e libertà

Pubblicato da EC il

Diverse “sfumature” e significati del colore bianco

Il termine bianco (che ha sostituito l’antico albus latino) deriva dal germanico blank che significava “brillante”, “splendente”, “rilucente”.

Dopo aver indagato simbologia della sua contrapposizione con il colore nero, possiamo affermare che in generale nella cultura moderna occidentale il bianco viene considerato con un’accezione positiva: bianca è la purezza, la pulizia, la coscienza, la castità, l’innocenza dell’infanzia e la saggezza della vecchiaia.

È anche il simbolo della luce, dell’eternità, del paradiso, della spiritualità, è legato a ciò che è puro e immacolato e per questo usato spesso nelle cerimonie religiose.

Il bianco evoca la morbidezza, la dolcezza, il principio della fase vitale e l’illuminazione; viene abitualmente affiancato ai nobili sentimenti, alla speranza per il futuro, alla fiducia, alla voglia di cambiamento, alla libertà e all’immaginazione.

Il bianco nella dimensione iniziatica:

Per l’Iniziato il colore bianco è legato alla vita, alla virtù, alla verità, allo spirito; evoca la purezza dei paramenti, la libertà di pensiero ed oltre alla divinità alla quale tendiamo, al divino che c’è in noi. Generalmente nelle realtà iniziatiche il bianco è soprattutto luce e quindi nascita (o meglio rinascita) ed è legato all’inizio di una nuova vita, alla purezza, all’aspirazione, alla fiducia nel prossimo, al desiderio di cambiamento, di raggiungere un nuovo stato o dimensione, di tensione verso la Luce: sono bianchi, ad esempio, la talare del Papa, la veste di chi viene battezzato, i guanti dei massoni, l’abbigliamento dello yogi.

Dopo aver riflettuto molto su questi concetti, abbiamo immaginato e visto nell’ombra colui che si lascia trascinare dal peso dell’oscurità, chi procede in solitudine convinto di aver raggiunto il traguardo, chi prosegue per la sua strada e non è disposto ad accettare l’altro o l’altrui pensiero, chi vive nell’apatia e nella sterilità d’animo. Dall’altra parte è sicuramente bianco quel sentimento morbido ed accogliente di fratellanza, di uguaglianza delle parti, del rispetto del pensiero altrui, della curiosità, e del precetto secondo il quale la grandezza e la peculiarità per raggiungere i nostri obiettivi, non sia l’intervento del singolo ma l’unione dei contributi della collettività. La ricchezza sta infatti nella somma dell’apporto di tutti.

Parallelamente il bianco è il tutto, è la completezza, la somma di tutti i colori perché comprende tutti quelli dello spettro luminoso e la luce bianca è composta dalla somma delle frequenze di tutti gli altri colori.

Diverse “sfumature” di bianco:

Secondo alcuni studiosi esistono circa una dozzina di tonalità di bianco e su questo è interessante riflettere oltre che a livello concreto, anche a livello simbolico. La stessa cosa vale per l’utilizzo che viene fatto del bianco, utilizzato spesso per notare la presenza di impurità: non è facile mantenere la rettitudine del bianco e di tutte le dimensioni che rappresenta ma è necessario e fondamentale evitare di macchiarne il candore.

Come già approfondito nel precedente articolo, il bianco, che vive anche del suo opposto come nel pavimento a scacchi, può non avere esclusivamente accezioni positive: nella cultura cinese e giapponese fino al XIX’ secolo il bianco rappresentava simbolicamente il lutto ed era il colore degli abiti utilizzati per le cerimonie funebri; nelle arti marziali i maestri possiedono la cintura nera, mentre i principianti inesperti la cintura bianca. E’ bianco l’inverno, la neve, la bandiera di chi si arrende, il pallore malsano, il riflesso dell’assenza e dell’inerzia, il freddo ed il silenzio.

Essere l’insieme di tutti i colori può anche voler dire esserne l’assenza, attraverso questo punto di vista il bianco diventa infatti un colore senza tinta che si trasforma nell’assenza totale di qualunque cosa. Bianca è la pagina vuota di un libro che non racconta nulla, la tela di un artista che non sa esprimersi, il silenzio di un pentagramma vuoto.

Il colore bianco come potenzialità e libertà:

Fondamentale è non rischiare che la pagina vuota si trasformi nel “niente” o nel “nulla” e farla diventare un punto di partenza dalle infinite possibilità: facendo passare il colore bianco attraverso un prisma di cristallo, si creano un arcobaleno di colori. Nella stessa maniera la tela bianca possiede in sé potenzialmente tutti i colori ed è una tela da colorare con tutto ciò che si vuole. La pagina bianca è un racconto ancora da scrivere ed il pentagramma vuoto, non è altro che un ventaglio di possibilità da riempire con la traccia di una melodia. Il bianco diviene così assoluta potenzialità, è musica o dipinto in potenza, è libertà di pensiero e di espressione allo stato puro ed punto di partenza per la nostra ricerca, privo di metalli e di impurità.

Il Bianco non è una mera assenza di colore, è una cosa brillante e affermativa, è feroce come il rosso, è definitivo come il nero. Dio dipinge in molti colori; ma Egli non dipinge mai così magnificamente, mi verrebbe da dire quasi grandiosamente, come quando dipinge di bianco.

G.K. Chesterton

Esplosione Celeste, in qualità di Affiliato Amazon, riceve guadagno dagli acquisti idonei.


0 commenti

Lascia un commento

Segnaposto per l'avatar

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ti piace il nostro blog? Seguici!