Beltane: 1 maggio, la festa del “Fuoco Luminoso”

Le energie della luce e della vita: la Festa di Beltane
Beltane (dall’irlandese antico “Bealtaine” o “Beletene“) richiama l’originario significato di “Fuoco Luminoso” poi tramutato in “Fuoco di Beltane” o “Fuoco di Bel“; si tratta di una ricorrenza che trova le sue radici in un’antica festa pagana gaelica che si festeggia tra rituali di antichi druidi e falò attorno ai primi giorni di Maggio (tradizionalmente il 1′, anche se astronomicamente il giorno preciso dovrebbe essere il 5 maggio).
Le fonti a nostra disposizione risalgono al X secolo ed al loro interno troviamo racconti e descrizioni di come, durante questa ricorrenza, il bestiame venisse condotto al pascolo per la benedizione e la purificazione che avveniva con l’accensione dei falò da parte dei druidi. Troviamo tracce dei festeggiamenti di Beltane anche come uno degli otto Sabbatts della Wicca e del Neopaganesimo legato al ciclo delle stagioni, uno dei quattro dedicati al culto del fuoco.
Il fuoco, oltre che simbolo di purificazione, di rinascita e di buon augurio, aveva l’intento di celebrare la Madre Terra che in questo periodo dell’anno si manifesta in tutta la sua generosità: dopo gemme e primizie, maggio è infatti il mese dei frutti, dell’energia fertile, della vita e della luce, il mese della natura rigogliosa e florida.
Si tratta di un momento molto particolare: situato a metà tra l’equinozio di primavera e il solstizio d’estate, Beltane è il giorno in cui incomincia la fase estiva delle attività legate alla terra, è il festeggiamento in cui si innalzava verso il cielo come simbolo di vitalità un palo piantato a terra (simbolicamente nel ventre di Madre Terra) perché il popolo potesse danzarvi intorno.
L’io che si era assopito durante l’inverno e che si era preparato durante la primavera, ha superato il disequilibrio dei nuovi bioritmi, si è abituato alla nuova luce del sole e può finalmente aprirsi ad un’epoca propizia di nuove energie, nuovi amori, nuove relazioni; un’epoca in cui è istintivo dedicarsi ad attività all’aperto, alla socialità, al rafforzamento di relazioni già esistenti, alla creatività e fertilità interiore. Beltane infatti celebra l’amore, l’attrazione, la vitalità, lo sbocciare, il fiorire, il desiderio, la soddisfazione, il fare, l’operare ed il godersi il benessere.

La rinascita primaverile ha con fatica rimosso quei comportamenti inconsci di chiusura e di difesa, mentre ora che sono stati sciolti i nodi dolorosi che non permettevano la fluidità delle nostra azioni, siamo di nuovo disponibili a farci frutti della Madre Terra, dedicandoci a nuove esperienze rinnovando tutte le nostre energie e la nostra potenzialità: siamo pronti a consolidare i risultati raggiunti nella dimensione materiale come in quella spirituale.
Mi accingo a cantare alla Terra, Madre universale dalle solide fondamenta, vecchia venerabile, che nutre quanto si trova sulla superficie di essa… Da te procede la fecondità e la fertilità, o Sovrana! E da te proviene dare e togliere la vita agli uomini mortali. Beato colui al quale tu, benevola, rendi onori; questi ha tutto in abbondanza… dea augusta, generosa divinità! Salve, Madre degli dei, sposa del Cielo stellato! Concedimi una vita felice come premio al mio canto! D’ora in poi mi ricorderò di te nei rimanenti canti.
Omero – Ode alla Madre Terra
Felice Beltane !
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